La ricerca organica risente della propensione local
L’assenza di una pagina locale per i grandi distributori rappresenta un problema in termini di ricerca organica. A parte gli annunci a pagamento, è facile effettuare una verifica, con un termine qualunque di un oggetto o un servizio che si vuole acquistare, legandolo ad uno specifico luogo, per notare che buona parte della grande distribuzione è assente. Alcuni piccoli negozianti hanno invece seguito questa tendenza, ottenendo ottimi risultati di posizionamento con la conseguenza di attirare il cliente verso il loro punto vendita. I dati sono noti, ed anche Google ha effettuato una ricerca in questi termini, dovendo prendere atto che, in effetti, buona parte delle ricerche e servizi viene effettuato dai consumatori in funzione di un determinato luogo.
Mancanza di indicazioni su orari di apertura, telefono, indirizzo
Almeno 4 su 5 consumatori effettuano ricerche per reperire le informazioni di base di un punto vendita, come l’orario di apertura, l’indirizzo ed eventuali tasti di chiamata diretta, per poter richiedere informazioni senza bisogno di dover comporre il numero manualmente. Questo perché buona parte delle ricerche, circa il 51 per cento, avviene in mobilità e spesso si è impegnati a guidare o fare altro. In molti casi i grandi distributori non hanno neanche le informazioni di base nei loro store locator, oppure sono obsolete o semplicemente errate. Non è presente una pagina dedicata inoltre, si tratta solo di una lista di negozi, priva di ogni altro riferimento, come offerte specifiche presenti in quel punto vendita o altre iniziative promozionali. Siamo, purtroppo, ancora alla politica del volantino lasciato nella cassetta postale.
Un mare di clienti fedeli
La maggior parte degli utenti che effettua una ricerca locale, legata ad un luogo ben specifico, successivamente effettua l’acquisto. Indicativamente circa il 18 per cento di queste persone esita in un acquisto, contro il 7 per cento di chi invece effettua ricerche delocalizzate. La motivazione è piuttosto semplice e facile da comprendere. Chi cerca un determinato prodotto vorrebbe trovarlo in un negozio vicino, poterlo avere subito senza dover aspettare una spedizione, approfittare di una offerta e magari spendere meno.
Ancora piu vicino
Ma non basta. Spesso le ricerche sono orientate a trovare qualcosa nelle immediate vicinanze, con una percentuale che è intorno al 70 per cento, quindi davvero molto alta. Persino chi accetta di farsi inviare degli annunci personalizzati vuole che siano solo da negozi della sua città o meglio ancora del suo quartiere. Aspettare non piace a nessuno, per cui in questo caso vicino è veramente meglio.
Il vantaggio dei negozi fisici
È opportuno ideare una forma pubblicitaria che leghi il negozio fisico ad una forma di promozione che poi venga resa disponibile agli utenti che fanno ricerche in rete. In questo modo si crea una forte interazione tra la dimensione digitale e quella fisica del commercio, che non appaiono più come gestioni separate, bensì come le due facce della medesima medaglia.
Capita spesso di visitare negozi dopo che si sono viste promozioni on line e trovare il personale assolutamente impreparato, situazione che crea imbarazzo negli addetti alle vendite ma molto di più nel cliente, che non comprende la mancanza di comunicazione tra quello che vede sul sito web ed il negozio fisico.
Persino un colosso come Amazon, che ha fatto della logistica uno dei suoi maggiori punti di prestigio, ha deciso di aprire dei negozi fisici, per permettere ai clienti una esperienza di acquisto unica. Difatti negli Amazon Go non sono previste casse, ma un sistema automatico di addebito direttamente sul conto del cliente.
Sistemi misti on line – store fisico
Un ottimo sistema di verifica e promozione locale è quello di legare talune promozioni on line alla visita presso un negozio fisico. In questo modo il cliente che vuole aderire dovrà necessariamente perfezionare l’acquisto direttamente presso un punto vendita.
Ottima anche la possibilità di verificare on line se un prodotto sia disponibile in uno dei negozi di una data catena ed in caso affermativo sia possibile prenotarlo, ritirarlo e pagarlo direttamente nel punto vendita. Queste attività danno immediato riscontro della loro efficacia. Non è infatti difficile incrociare i dati delle promozioni con i successivi trend delle vendite. Quello che viene chiamato ROI o Return On Investment diventa un dato immediatamente verificabile.
La rivincita delle directory locali
Sembrava che siti come Pagine Gialle, Yelp o Yahoo local avessero fatto il loro tempo, cedendo il passo ai siti web gestiti direttamente dai commercianti. Invece, complice probabilmente anche un cambio dell’algoritmo di ricerca di Google, questi contenitori di informazioni sono tornati alla ribalta ed adesso farne parte è diventato di vitale importanza dato che il loro altissimo posizionamento nella ricerca organica. Una azienda presente all’interno di queste directory ha una buona possibilità di procacciarsi nuovi e fedeli clienti.
Virare verso il concetto “locale”
Intanto sarebbe opportuno, in presenza di realtà locali, creare delle pagine dedicate, che devono essere costantemente aggiornate ed arricchite di contenuti in modo da finire nella ricerca organica di Google. Non sarebbe male prevedere allo scopo la figura di un assistente locale che si preoccupi appunto di gestire questo particolare aspetto, provvedendo anche ad un costante monitoraggio dell’account Google My Business, se presente. Questa risorsa è infatti eccezionale, ma occorre prestare attenzione a svariati fattori che possono influenzarla.
Intanto occorre individuare se sono già presenti degli account di questo genere, che potrebbero essere stati creati da altre persone. Basta effettuare una ricerca in chiave locale sull’azienda di riferimento per verificare questa eventualità. Se gli account presenti sono più di uno, vanno tutti accorpati, dopo averne ovviamente reclamato la proprietà.
Aumentare il ranking e monitorare le recensioni
Riconfigurarsi anche in chiave locale significa comunque curare particolarmente l’aspetto anche del sito web. Non deve accadere che l’account Google My Business attiri tutto il traffico di ricerca a discapito del traffico organico verso il sito di riferimento dell’azienda. È necessaria piuttosto una forte interazione tra le due entità. Vanno inoltre monitorati con attenzione tutti quei siti di opinioni e recensioni della clientela, perché sono uno strumento importante di analisi.
A parte il cliente insoddisfatto a priori che si consola lasciando esclusivamente un feedback fatto di insulti o altro, ce ne sono altri che fanno realmente ed in modo assolutamente gratuito una analisi di quelli che potrebbero essere i difetti che hanno riscontrato in un punto vendita, oppure della discrepanza che esiste tra il sito di e-commerce e l’esercizio fisico. È paradossale non prestare attenzione questo genere di commenti, seppellendoli con l’epitaffio che non è possibile accontentare tutti. I danni di immagine ed economici per una recensione o una opinione insoddisfatta devono invece diventare oggetto di analisi e miglioramento.
Si andrà sempre più verso il local
Gli algoritmi di ricerca sembra che andranno sempre di più in questa direzione e che forniranno all’utente quello di cui ha bisogno entro ambito territoriale sempre più ristretto, ma semplicemente perché le ricerche hanno dimostrato che è questo quello che vuole l’utente.
L’e-commerce non è certamente più un fenomeno di nicchia. Anzi, ci sono persone che comprano solamente on line. Ma un negozio fisico è un vantaggio che occorre non farsi scappare e legarlo a doppio filo con la componente web è una opportunità imperdibile per fidelizzare un numero sempre maggiore di clienti.