Questa vasta area economica, infatti, è in continuo mutamento, e sono molti i fattori che la influenzano. Inoltre, queste variazioni hanno spesso degli effetti molto intensi, e un mancato adeguamento ai loro più recenti dettami può causare, in casi estremi, l’uscita dal mercato.
Il tutto rende il mondo delle vendite online estremamente eccitante e affascinante. Ecco, dunque, gli attuali e imminenti trend sui quali bisogna formulare nuove idee finalizzate a incrementare il proprio business.
La grandezza del commercio online
Per avere un’idea delle proporzioni e delle dimensioni del fenomeno del commercio digitale, bisogna considerare che nell’arco di 7 anni – dal 2014 al 2021 – le previsioni evidenziano una crescita del 265%, col passaggio da 1.3 miliardi di dollari di ricavi a quasi 5. Si tratta di una crescita estremamente elevata, che al contrario di altri settori non assiste a momenti di decremento, se si guarda l’intero comparto.
Un altro aspetto interessante, inoltre, è che da solo il comparto degli e-commerce rappresenterà presto il 20% circa di tutte le vendite mondiali. Non è affatto un aspetto da sottovalutare.
Per quanto estesa sia la fetta di mercato, è bene sapere che i suoi criteri di accesso sono particolarmente serrati: solo chi risponde a specifici requisiti potrà infatti operare in questo settore.
Vendita multicanale
I potenziali clienti sono estremamente esigenti: desiderano avere una risposta immediata a qualunque loro quesito. Gli e-commerce, se vogliono risultare dominanti nel mercato, devono necessariamente essere pronti a rispondere a questi bisogni, possibilmente ancor prima che questi vengano formulati.
Il più recente trend – e, probabilmente, il più duraturo – prevede che gli utenti utilizzino più di un canale per portare a termine un acquisto. Ciò significa che un cliente interessato a un prodotto può consultarne le informazioni utilizzando un dispositivo e, successivamente, completare l’acquisto da un altro. Tra questi due estremi, ovviamente, vi può essere una serie più o meno lunga di step intermedi.
L’e-commerce deve garantire una copertura completa all’utente. Ciò non solo ha l’obiettivo di fornire un valore aggiunto all’acquirente, ma anche fidelizzarlo. È stato infatti osservato che alcuni clienti spendevano mediamente il 9% in più in e-commerce che disponevano di 4 o più canali di vendita.
Naturalmente, con uno studio accurato della propria clientela (osservando in particolare fascia d’età, abitudini d’acquisto e altre variabili rilevanti) è possibile stabilire con attenzione quanti e quali canali di vendita sono necessari, in modo da limitare l’investimento e aumentare al massimo il margine di profitto.
Un dettaglio a cui prestare attenzione, soprattutto se si dispone di un negozio fisico, un e-commerce e un’applicazione per smartphone, è la perfetta integrazione delle informazioni. L’utente può consultare una di queste risorse anche solo per accertarsi della disponibilità di un prodotto; in questo caso, fornire indicazioni contrastanti allontana l’utente, che considererà il brand poco efficiente e professionale.
Il Social Shopping
Con molta probabilità, non ricorrere al social shopping nel prossimo futuro provocherà la perdita di grandi fette di utenti. Il Social Shopping consiste, in pratica, nel proporre immagini o contenuti multimediali che mostrano un prodotto e possono reindirizzare alle pagine d’acquisto.
Questo meccanismo è in effetti un avanzamento della pubblicità, con la differenza che in questo caso l’utente può interagire direttamente con il contenuto, senza acquisirne passivamente le informazioni.
I pregi del Social Shopping sono molteplici. Innanzitutto, consente di toccare una fascia di utenti estremamente ampia, i quali non potrebbero altrimenti essere raggiunti dal brand.
Inoltre, il linguaggio che questi utilizzano è molto veloce e immediato: basta una sola immagine su Instagram, un breve video su Facebook o una diretta su entrambe le piattaforme per poter attirare e focalizzare l’attenzione del pubblico.
Sfruttare il Social Shopping è poi molto più semplice rispetto a costruire una campagna pubblicitaria: bastano una foto, una brevissima descrizione, prezzo e link di reindirizzamento.
Per ottenere il maggiore successo possibile in questo settore, è solamente necessario stimolare la propria creatività per far sì che gli utenti siano invogliati a conoscere i propri contenuti.
Il centro focale degli e-commerce si sta delocalizzando
Quando si parla di marketing, successo di e-commerce e vendite, non può che venire in mente una nazione: gli Stati Uniti. Eppure, il tempo in cui il paese viveva in un ambiente idilliaco e ricco sta per finire, o quasi. Si stima infatti che nel 2020 la fetta di mercato statunitense nel campo degli e-commerce globali perderà circa 17 punti percentuali.
Tutto ciò naturalmente va a vantaggio di altre nazioni, e nello specifico quelle asiatiche, che applicano dei modelli di business in grado di garantire loro un volume di vendita eccezionalmente elevato; complice di questo fenomeno è, ovviamente, anche il processo di globalizzazione.
Gli e-commerce di tutto il mondo, al momento, non possono far altro che prendere atto di questa variazione e adattarvisi. Questo processo non significa che bisogna delocalizzare la propria attività, bensì sfruttare la globalizzazione a proprio vantaggio, concentrando le proprie risorse nei mercati che maggiormente richiedono la propria presenza. In questo caso, inoltre, è probabile che si ottengano volumi di vendita più moderati, ma maggiormente profittevoli.
Una strategia simile è ulteriormente supportata dal fatto che moltissimi utenti acquistano spesso in e-commerce localizzati in stati esteri.
Focus sul B2B
Si è soliti pensare all’e-commerce come a un luogo in cui si vende esclusivamente al cliente (B2C). In realtà non è affatto così, anzi: si stima che nel 2020 il B2B (business-to-business) avrà un valore doppio rispetto a quello del B2C. Inoltre, il B2B è conveniente per entrambe le parti perché prima della transazione vi è un lungo percorso fatto soprattutto di offerte, negoziazioni e altro.
Customizzazione assoluta
Concentrando nuovamente l’attenzione sul B2C, è bene ricordare che per mantenere un’elevata fetta di mercato in uno specifico settore è necessario customizzare al massimo il processo d’acquisto, dai prodotti consigliati fino all’avvenuta transazione.
Il tutto si fonda ancora una volta sul desiderio dei clienti di ottenere una risposta pronta a qualunque loro esigenza, non importa che essa sia espressa o implicita.
E non si può commettere l’errore di pensare che si tratti di un affare di poco conto: secondo uno studio, il 33% dei clienti che naviga su un e-commerce troppo poco attento alla customizzazione è dissuaso dal completare l’acquisto.
Di certo per poter effettuare una customizzazione completa ed efficace sono necessarie ingenti risorse computazionali: gli algoritmi devono infatti analizzare le abitudini e le preferenze degli utenti e, sulla base di tutti questi dati non strutturati, costruire un modello che sia in grado di predire il prossimo acquisto, il periodo e altre informazioni pertinenti.
L’esempio più classico da seguire è quello di Amazon: per ogni prodotto acquistato, la piattaforma consiglia quelli potenzialmente correlati.
Shopping mobile
Nell’ottica della vendita multicanale, un gran peso è esercitato dalle piattaforme mobile. Più del 70% delle vendite B2C e-commerce avviene attraverso lo smartphone, quindi non si può trascurare questo aspetto. Anche in questo caso, l’esperienza offerta deve essere eccellente, quindi non si può pensare di operare su mobile senza una piattaforma che sia smartphone friendly e senza un’adeguata app, pensata proprio per questo scopo.
Una volta ottenuto un sito web mobile friendly e creata un’app, è necessario assicurarsi che quest’ultima abbia la giusta visibilità sullo store di riferimento. Vi sono guide apposite per questo scopo.
Infine, bisogna sfruttare un grande vantaggio dei dispositivi mobile, ovvero quello di consentire di inviare notifiche push. Sfruttare queste notifiche può essere utile per ricordare all’utente un carrello dimenticato, o per richiamare utenti inattivi da troppo tempo.
Acquisto vocale
L’uso degli assistenti vocali si sta enormemente diffondendo in tutto il mondo, grazie ai vari dispositivi casalinghi disponibili. Ciò non toglie, dunque, che sia possibile acquistare utilizzando l’assistente vocale. Amazon ha già predisposto un sistema simile – che sarà ampiamente utilizzato dagli utenti nel prossimo futuro – quindi è necessario muoversi in questa direzione.
Nuovi metodi di pagamento
La moneta fisica sta già iniziando a scomparire in molti paesi del mondo, e ben presto non potrà essere più utilizzata. In futuro, però, anche metodi di pagamento come carte di credito e debito potrebbero sparire, lasciando spazio ai servizi come PayPal, Apple Pay e Samsung Pay. L’assenza di uno di questi, come spesso accade con PayPal, potrebbe dissuadere un utente dall’acquistare. È quindi necessario mantenersi aggiornati sugli strumenti più moderni e adottarli.
Un esempio brillante è quello dei Bitcoin, ovvero criptovalute che non sono localizzate in alcun istituto bancario. Alcuni e-commerce stanno cominciando ad adottarle come metodo di pagamento, per rispondere alle esigenze di una specifica nicchia di utenti.
Abstract
Il mondo degli e-commerce corre veloce, ed è necessario tenersi aggiornati sulle ultime tendenze per mantenere il proprio status, sia che si tratti di business-to-consumers che di business-to-business. Ecco, dunque, una raccolta delle principali novità che domineranno la scena futura.
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