In questo campo così interessante non poteva mancare l’ingresso di uno dei personaggi più importanti del web, Mark Zuckerberg che ha messo in campo la sua ultima creatura, Facebook Shops, nata come uno spazio online a disposizione di tutti i negozi senza tener conto della loro dimensione, e vuole rappresentare un’alternativa sia nei confronti di Amazon che di tutte le altre grandi catene dell’eCommerce come Alibaba e Ebay. Una piattaforma sulla quale sarà presto possibile anche effettuare dei pagamenti via chat, direttamente ai venditori.
Per questo inserimento nel commercio elettronico Mark Zuckerberg ha stretto una alleanza con una società canadese, Shopify, che detiene un sistema online per effettuare vendite da parte di vari negozi. Questa azienda canadese, prima dell’accordo con il creatore di Facebook aveva già un portafoglio clienti pari a un milione, distribuiti in 175 Paesi in tutto il mondo, con un complesso di vendite che raggiunge i 155 miliardi di dollari.
Gli imprenditori che aderiranno a Facebook Shops avranno la possibilità di effettuare la scelta riguardo ai prodotti che verranno inseriti nel catalogo e potranno anche personalizzare i loro negozi sia con i colori rappresentativi del marchio che con una immagine di copertina. Questo può essere fatto a prescindere dalle dimensioni della compagnia che entra a far parte di Facebook Shops e gli imprenditori avranno la possibilità di portare, in modo assolutamente gratuito, la propria attività su quello che rappresenta attualmente il social network più frequentato. I potenziali clienti avranno in questo modo la possibilità di scegliere tra tutti i prodotti della collezione, di salvare quelli che li interessano, e successivamente effettuare l’ordinazione. In questo momento quest’ultima operazione si deve eseguire direttamente sul sito web del negozio ma sono in corso studi per poter effettuare in seguito l’ordinazione anche su FB. Negli USA è possibile anche pagare direttamente nell’app del negozio, una opzione che si dovrebbe in seguito waawew estesa anche al resto del mondo. Tutte le comunicazioni tra i venditori ed i clienti in futuro dovrebbero far parte di canali di comunicazione come Instagram Direct, Messenger e WhatsApp, per cui sia la presenza del catalogo che gli acquisti in modo diretto diventeranno possibili, una opportunità che in Cina è già garantita da WeChat.
Quello che distingue Facebook Shops dagli altri servizi dello stesso genere è la gratuità. Anche la società canadese Shopify richiede dei pagamenti per gli spazi virtuali, partendo da una cifra base mensile di 26 euro, a cui si aggiunge anche una commissione sui pagamenti. Lo stesso accade con Amazon che chiede sia il pagamento base dell’account che una percentuale sugli incassi dei negozi che varia da un minimo del 6% dell’importo sino ad un massimo del 20%. Per quanto riguarda Facebook Shops invece, i frutti del sistema sono legati al pagamento diretto che potrà essere effettuato con una funzione che lo scorso anno è stata già sperimentata con successo su Instagram e che si chiama funzione checkout.
Le previsioni degli analisti stanno confermando che entro i prossimi 2 anni il volume di affari dell’eCommerce avrà un altro balzo in avanti con un valore complessivo degli acquisti che si stima in 900 miliardi di dollari e che ha risentito positivamente della pandemia in corso. Per questo l’azione di Facebook arriva in un momento molto interessante e Mark Zuckerberg intende sfruttare anche questo filone, oltre a quello della pubblicità, con lo scopo di generare utili. Nei mesi estivi, sempre tenendo come base di partenza il mercato statunitense, dovrebbe essere introdotto anche Instagram Shops, che avrà lo stesso funzionamento dei negozi virtuali di Facebook. A questo si abbina anche l’azione delle case produttrici, degli influencer e dei negozianti, che grazie alla pubblicazione di alcuni video con un tag applicato danno la possibilità ai clienti di acquistare proprio i capi indossati o gli oggetti presentati all’interno dei filmati. Una ulteriore possibilità per i clienti è quella del programma fedeltà che Facebook sta attualmente sperimentando e che permetterà di trasferire sui social network tutti i sistemi che offrono premi ed agevolazioni a punti, messi a disposizione dai negozi e dai supermercati.
Gli shops di Facebook sono stati pensati soprattutto per i piccoli imprenditori, che in questo modo possono riuscire a raggiungere molti più clienti e proporre i loro prodotti. Oltre a questo, con gli shops gli utenti hanno la possibilità di inviare, attraverso varie piattaforme, le domande più varie all’azienda, di tenere sotto monitoraggio le consegne e di ottenere un supporto.
Uno studio che è stato pubblicato su Netcomm Forum Live, ha reso noto che nel nostro Paese dall’inizio del 2020 sono oltre 2 milioni i consumatori che hanno effettuato acquisti online, un numero che è notevolmente superiore a quello del 2019 quando furono 700mila. Un numero che aldilà delle esigenze legate alla pandemia in atto, conferma che molti consumatori hanno superato quelle reticenze che finora avevano impedito un boom così importante dell’eCommerce. In questo frangente molti piccoli esercizi non soltanto delle città, ma anche dei piccoli centri urbani, hanno fatto la scelta di digitalizzarsi e questo ha portato un aumento della clientela raggiunta appunto attraverso il web. Questa è a tutti gli effetti una lezione che si spera sia seguita anche post emergenza Covid 19 per affrontare un’altra fase difficile come quella della ripartenza.
La scommessa di Mark Zuckerberg attraverso il lancio di Facebook Shops è quella di aiutare la sopravvivenza di molte piccole imprese locali, abbinata naturalmente ad una sempre maggiore espansione della sua azienda. Una attenzione, quella di Zuckerberg per l’eCommerce che non è nuova, dato che già nello scorso anno si era interessato a questa opportunità. Facebook Shops nelle intenzioni del suo proprietario garantirebbe uno standard migliore di commercio online alle piccole imprese consentendo di memorizzare le loro credenziali di pagamento. Dato che in questo momento le società che utilizzano le app della società sono oltre 160 milioni, si tratta di un potenziale enorme. Una scommessa che potrebbe anche finire per stravolgere, proprio per la sua caratteristica di gratuità, questo settore di vendita.