MIOPIA ORGANICA?
Secondo Will Critchlow, fondatore e CEO di Distilled, c’è un’opinione comune che è cresciuta nel corso del tempo.
Questa opinione in parte è frutto dei cambiamenti del mercato e della regolamentazione che c’è stata nel corso del 2017 e in parte dovuta al cambiamento radicale dell’interfaccia utente. Secondo questa opinione comune, Google sarebbe uscito dal mercato mobile, rendendo sempre più difficile per i siti ottenere traffico organico dal motore di ricerca e facendo sì che sempre più click raggiungano invece gli annunci e le proprietà di Google. In quest’ottica secondo Critchlow nel 2018 sempre più brand abbandoneranno gli investimenti in ricerca organica, ottenendo un notevole danneggiamento sul lungo periodo.
I dati che si possono ricavare da Clickstream, invece, ci dimostrano come sia facile dimenticare il long tail e quanto le funzionalità di ricerca e gli annunci si trovino proprio nell’estremo long tail:
- solo il 3-4% delle ricerche genera poi realmente un click su un annuncio. L’incredibile attività di Google, che è poi in continua crescita, si basa su un piccolo sottoinsieme di ricerche commerciali;
- la quota di Google di tutto il traffico di referral in uscita sul web è in costante crescita, mentre le dimensioni del traffico di Facebook si stanno riducendo mano a mano che Google guadagna terreno in questo campo.
I brand lungimiranti hanno quindi l’opportunità di capitalizzare l’investimento puntando su questa crescente tendenza mentre le aziende che hanno puntato su Facebook e sui pay-to-play sono destinate a perdere tempo e denaro. Secondo Will Critchlow sarà proprio questa la tendenza più evidente del 2018.
VOICE-A-GEDDON?
Illuminante il parere di Sophie Moule, responsabile marketing della società Pi Datametrics. Secondo questa esperta negli ultimi periodi alcuni grandi marchi si stanno svegliando e si stanno rendendo conto che mentre l’attenzione si sposta dal gioco delle keywords alle ricerche vocali, in modo esponenziale e drastico cambiano sia le SERP che i contenuti prodotti.
Dopo il Mobile-Geddon stiamo dunque assistendo ad un Voice-a-Geddon? I brand sono pronti ad affrontare tutto questo? In che modo colossi come Google e Amazon risponderanno a queste tendenze? La posizione uno sarà la nuova pagina? E in che modo gli inserzionisti reagiranno a tali cambiamenti? Il traffico organico sarà considerato sempre più importante?
Quale sarà l’impatto commerciale per coloro che sono preparati rispetto a tutti quelli che non lo sono? Mike Jeffs, direttore commerciale di Branded3, è sicuro che nel 2018 assisteremo a più misure di conversazione UX e a ricerche vocali. Nelle sue previsioni Google creerà un Analytics per i comandi vocali, oltre che un modo per misurare gli utenti e i modelli di conversazione più comuni. Questo il possibile schema di conversazione fra l’utente e Google:
Utente: oK Google, dimmi che film stanno mostrando a Leeds stasera
Google: oK Mike, i film sono X Y & Z
Utente: parlami di Y
Google sinossi per Y è …
Utente: prenotami qualche biglietto per Y stasera
Google: fatto
Questo esempio potrebbe misurare i tassi di conversione dai dispositivi di Google Home, identificando la percentuale di quanti degli utenti che hanno chiesto la sinossi di un film procedano poi effettivamente con l’acquisto del biglietto.
DATI E PRIVACY
Andrew Girdwood pensa che si assisterà ad una maggiore e continua attenzione alla protezione dei dati e della privacy.
Questa attenzione in particolare si manifesterà con il GDPR e le nuove norme della Comunità Europea sulla privacy e la sicurezza dei dati (bisognerà poi capire se la Gran Bretagna, in vista della Brexit, aderirà o meno alle nuove regole).
Proprio per rispettare queste regole, sempre più Governi saranno interessati alla crittografia e opteranno per una legislazione che riesca ad essere al passo con la tecnologia sempre più veloce.
Rispetto alle strategie SEO, questi nuovi scenari sono importanti perché alcune delle pratiche di analisi dei dati utilizzate dai più grandi brand inglesi e statunitensi sono sul filo del rasoio rispetto alle nuove regole imposte dalla UE.
Di un parere molto simile è anche David Smith, direttore operativo di Branded3.
Secondo questo esperto il GDPR renderà la vita molto più difficile alle agenzie SEO perché c’è un concreto e maggiore rischio di condivisione delle informazioni di identificazione personale come il PPC, l’email marketing etc etc.
Il nuovo regolamento di E-privacy potrebbe avere un impatto enorme su strumenti di analisi come Google Analytics ma effettivamente è ancora troppo presto per poter fare una previsione certa.
UX PIÙ VELOCE E INCENTRATA SU GOOGLE
Tim Grice è invece sicuro che verranno fatti ulteriori passi da gigante verso una rete mobile più veloce. Funzioni che ti consentono di accedere ai prodotti, informazioni sui servizi, etc, tutte cose che verranno fatte tramite la ricerca vocale di Google. Ci sarà meno dipendenza dai collegamenti, con un’attenzione maggiore verso sentimenti e menzioni.
GUERRA PER IL SALOTTO
Andrew Girdwood scommette sul fatto che il 2018 sarà l’anno nel quale i grandi brand di tecnologia si daranno guerra per conquistare il salotto.
Questo si manifesterà attraverso un sempre più massiccio ricorso ad hardware e software che permetteranno di collegare la televisione al web ma anche grazie al ricorso di assistenti personali come Alexa oppure addirittura alla VR, la realtà virtuale che per il momento sta prendendo piede soprattutto nell’ambito dei videogiochi e delle consolle.
Probabilmente i progressi non saranno particolarmente veloci in questo settore ma sicuramente la pubblicità sarà la prima a farne ricorso.