Il Marketing Olfattivo ricade nell’ambito di applicazione del Marketing Sensoriale, che studia e utilizza l’enorme potenziale dei profumi come mezzo di comunicazione.
Gli odori fanno leva sulla parte emozionale del nostro cervello e ci aiutano a rivivere le emozioni già vissute nel corso della vita, come nel caso dei ricordi felici, magari legati all’infanzia. Studiare la giusta profumazione ambientale per il proprio spazio di vendita o per un prodotto si rivela determinante, perché aiuta a fare leva sulle emozioni e sull’esperienza di acquisto.
Quando parliamo di marketing olfattivo è doveroso fare una premessa; Con marketing olfattivo si intende l’uso strategico di una fragranza in specifici punti di contatto con i consumatori.
Si parla infatti di STRATEGIE, approcci e tecniche volte a migliorare l’esperienza vissuta dai clienti attraverso un maggior coinvolgimento multisensoriale; in altre parole, quando entriamo in un locale e odoriamo il suo interno o i suoi prodotti e ne rimaniamo estasiati, tale sensazione non è dovuta dal buon gusto del proprietario ma è una vera e propria tecnica di vendita.
Ma come mai usiamo questa tecnica a cosa serve precisamente?
Marketing Olfattivo: Cosa succede esattamente
Sebbene spesso risulti sottovalutato, l’olfatto è un senso particolarmente affilato negli esseri umani e, proprio come accade negli animali, ne influenza profondamente l’istinto, appartenendo a quella parte primitiva che non può essere controllata in modo razionale.
Studi scientifici dimostrano che quando si rileva un odore, esso viene elaborato dal bulbo olfattivo, una struttura encefalica che si trova accanto all’amigdala e all’ippocampo, ossia le parti del cervello responsabili dell’elaborazione delle emozioni e dei ricordi associati ad esse. Di conseguenza, i profumi sono più facili da memorizzare e si legano ai ricordi. Quindi ogni volta che uno stimolo, ad esempio un profumo, riaccende un ricordo piacevole, si è portati a ripetere l’esperienza, ecco perché la memoria olfattiva gioca una duplice funzione a livello di comunicazione del marchio.
Ora che abbiamo capito che ogni fragranza può innescare diversi tipi di emozioni, come applicare queste considerazioni in modo strategico?
Esempi di Marketing olfattivo
Le best practice nel campo del marketing olfattivo, comunque, sono tante. Una delle primissime aziende a giocare con i profumi fu la P&G, aggiungendo un essenza al limone al loro detersivo per i piatti per suggerire meglio il suo potere sgrassante. E’ stata una mossa azzeccata che ha portato ancora oggi quel prodotto ad essere tra i più venduti nell’ampio catalogo aziendale. Fino a quel momento il profumo nei saponi e detergenti era utilizzato solo per mascherare l’odore poco piacevole dei prodotti e se ne faceva uso in poche aziende. Ma da quel momento è diventata una pratica che ha poi portato al successo diverse aziende tra cui, ricordiamo: BMW, Abercrombie&Fitch e Lush.
Molte compagnie aeree, come Air France o Singapore Airlines, usano a bordo speciali aromi, molto delicati, che aiutano a rendere più respirabile e piacevole l’aria dei loro abitacoli. L’esperienza di volo ci guadagna, soprattutto per quelle persone che hanno una certa ansia per il volo, visto che i profumi usati sono tendenzialmente rilassanti.
Conclusione
Sempre più brand e aziende si stanno avvalendo di questa strategia, considerato il costo relativamente ridotto rispetto ad altre soluzioni e gli effetti durevoli nel tempo. Associando il vostro nome, ad un prodotto, marchio o brand a un particolare profumo influire sull’aumento della fidelizzazione del cliente.
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