In cosa consiste l’internal linking? Il principio è piuttosto semplice: non si fa altro che collegare tra di loro diverse pagine web, per mezzo di un link, di una parola (anchor text) o di un’immagine.
Sono moltissimi i blogger che hanno visto le visite mensili elevarsi esponenzialmente semplicemente collegando un articolo nuovo di zecca con uno meno recente, creando a tutti gli effetti un collegamento ipertestuale.
Attenzione, però: l’internal linking è differente dal link building, in quanto questo secondo stratagemma di posizionamento è finalizzato principalmente a garantire l’approdo di utenti sul proprio portale a partire da fonti del tutto esterne.
Ecco, quindi, una semplice guida all’internal linking e tutti i vantaggi che questo può portare.
Cos’è il collegamento interno?
Come già accennato in precedenza, il collegamento interno non è altro che un ponte tra due pagine appartenenti allo stesso dominio (il che spiega l’aggettivo “interno”).
I siti web più semplici solitamente presentano all’interno della home page i link indirizzati alle varie categorie trattate, le quali sono a loro volta connesse con i singoli post; in aggiunta, tra i differenti testi possono esservi dei cross link, che “attraversano” le differenti aree tematiche. Questo modello viene anche detto “a silos”, poiché si sviluppa proprio in verticale.
Questa, però, è una situazione estremamente semplificata (ma non per questo meno adottata); la maggior parte dei portali che si possono visitare in internet, infatti, presenta un’architettura molto più complessa, come mostrato nell’immagine visualizzabile cliccando sul link https://neilpatel-qvjnwj7eutn3.netdna-ssl.com/wp-content/uploads/2017/01/image15-1.jpg.
Com’è facile pensare, l’obiettivo di chi gestisce un sito è quello di semplificare il più possibile la situazione, senza però rinunciare all’internal linking.
Perché l’internal Linking è così importante?
Prima che essere una vera e propria tecnica SEO, il collegamento interno è un’esigenza, fortemente richiesta da tre attori: il proprietario del sito web, il lettore e l’algoritmo dei motori di ricerca.
È necessario, quindi, spiegare per ognuno di essi perché il collegamento interno conta così tanto.
Il collegamento interno migliora l’indicizzazione di un sito web
Partiamo dagli algoritmi dei motori di ricerca. Nonostante questi siano estremamente complessi e articolati, tengono anche in conto concetti molto semplici nell’attribuzione del ranking, tra cui l’internal Linking.
Ecco alcuni dei punti che rendono l’internal Linking indispensabile per un motore di ricerca.
Il collegamento interno migliora l’indicizzazione di un sito internet. Da un punto di vista prettamente pratico, il software di Google che indicizza le pagine contenute sul web è impostato in modo da partire da un URL, indicizzarlo, e proseguire su tutte le pagine collegate a quella di partenza; quando i collegamenti sono terminati, il software passa a un URL completamente differente, come mostrato schematicamente nell’immagine
Nel caso in cui su un dominio sono presenti numerosi collegamenti interni, seguendo il principio spiegato in precedenza l’indicizzazione di tutto il portale avviene in maniera estremamente più veloce; in caso contrario, invece, potrebbe essere necessario del tempo aggiuntivo.
L’internal linking aumenta i backlinks a una pagina più dettagliata del sito web. In condizioni normali, la maggior parte dei backlinks (ovvero dei collegamenti presenti in portali estranei che rimandano a una specifica pagina del proprio sito) sono rivolti alla home page. Questo aspetto, però, non è affatto positivo come si possa pensare. Da un punto di vista SEO, infatti, una situazione simile è indice di un basso ranking da parte degli algoritmi. La situazione può invece essere rovesciata, mediante la creazione di una struttura interna coerente e forte: in questo caso, non solo sarà possibile ottenere maggiori backlinks a pagine dettagliate (eccetto quelle standard, tra cui “contatti” e “chi siamo”), ma per l’utente diventerà più semplice seguire una specifica tematica, grazie a collegamenti coerenti (il che accresce la reputazione del sito).
Il collegamento interno distribuisce il link juice alle pagine correlate. Ogni backlink ha un particolare peso specifico, ovvero un valore che viene valutato da un motore di ricerca analizzando specifiche variabili. Il valore del link viene “riversato” sulla pagina sulla quale l’utente approda dopo il click, e da qui è poi distribuito più o meno equamente in tutte le pagine collegate. Questo spiega bene che quando si riceve un backlink che rimanda alla propria homepage, e questa risulta ben collegata a tutte le altre pagine del dominio, anche queste ultime vengono valutate positivamente dagli algoritmi dei motori di ricerca.
È pur vero che negli anni il link juice è stato affiancato da molte altre variabili, e ha quindi progressivamente perso rilievo, eppure spiega bene come il valore dei link venga ridistribuito grazie alla presenza di collegamenti interni.
L’anchor text aggiunge valore e aumenta il ranking. Inserire un collegamento interno è molto utile, ma è importante scoprire i modi nei quali questa strategia può essere adottata per massimizzare il risultato. A tal proposito, è sempre meglio utilizzare un anchor text (ovvero una parola evidenziata sulla quale è possibile cliccare e giungere su un’altra pagina) invece che un link tradizionale aggiunto con il comando A HREF (in HTML). Questo perché adoperando un anchor text si riesce a tutti gli effetti a sfruttare due tecniche SEO nello stesso momento, poiché l’algoritmo di Google non valuterà esclusivamente il collegamento interno, ma anche la parola che funge da “anchor”, per valutare se essa accresce o meno la keyword density.
Il collegamento interno fornisce valore all’utente
Eccoci giunti a un punto molto importante: l’esperienza dell’utente. Alla fine dei conti, è questo l’aspetto che conta davvero, nonché il punto di partenza in base al quale gli algoritmi dei motori di ricerca attribuiscono un punteggio alle singole pagine internet.
Sotto questo punto di vista, l’internal linking è un aspetto assolutamente fondamentale. Questo perché è uno strumento che consente all’utente di informarsi in maniera più dettagliata e completa su un certo tema, avendo facilmente accesso a pagine di approfondimento relative alle singole tematiche.
Da un punto di vista promozionale, inoltre, l’internal linking è uno dei gradini del marketing funnel che spingono l’utente nella direzione desiderata. E, poiché i collegamenti sono rivolti ad altre pagine del proprio sito, si riesce ad ottenere un ulteriore risultato, ovvero l’aumento dei tempi di permanenza degli utenti.
Tecniche per l’internal linking
Una volta compreso il valore dei collegamenti interni, è bene esplorare i mezzi con i quali essi possono essere attuati.
Innanzitutto, per poter adottare questa tecnica è necessario soddisfare due requisiti, ovvero aver pubblicato qualcosa sul proprio sito ed essere in procinto di rilasciare ulteriori contenuti, nonché in maniera regolare.
A questo punto, ecco gli espedienti che dovrebbero essere usati.
Collegamento tra deep pages. Una “deep page” è una pagina del sito web posta “in profondità”, nascosta dalla superficie del dominio, che tratti di un tema specifico. Come spiegato all’inizio, in un sito web è possibile effettuare collegamenti tra tesi appartenenti a silos differenti: questi sono particolarmente utili ed efficaci.
È da evitare, invece, un collegamento rivolto alle onnipresenti pagine “chi siamo”, “lavora con noi” e simili, poiché si tratta di un’opportunità sprecata.
- Utilizzo del testo di ancoraggio. Come già detto, l’anchor text aggiunge valore e aumenta il ranking. Tuttavia, vi sono infiniti modi per creare un anchor text, e non tutti sono corretti. Innanzitutto, bisogna evitare anchor text come “clicca qui” e simili: risultano troppo forzati e poco gradevoli. Allo stesso modo, il collegamento tra un articolo e un altro testo adoperando il titolo di quest’ultimo o un chiaro riferimento ad esso non è opportuno. La parola chiave per introdurre correttamente un anchor text è “armonia”: il collegamento deve essere in un certo senso nascosto, e coerente con il resto del testo. Ecco perché si parla spesso di “anchor text descrittivo”. Naturalmente, anche utilizzare interi paragrafi in qualità di anchor text è poco spontaneo e bello da vedere.
- Collegamento di post datati. Prima di pubblicare un nuovo testo, è consigliabile accertarsi che al suo interno siano presenti almeno 4 o 5 collegamenti ad articoli molto meno recenti. Il motivo che sta dietro questo consiglio è molto semplice. I collegamenti presenti in testi recenti hanno un elevato valore; se questa importanza viene trasferita ad articoli pubblicati molto tempo prima, il sito web ottiene un ranking molto più elevato. Ciò è spiegato dal fatto che se un articolo vecchio viene citato ancora nel presente, probabilmente è ancora rilevante e, dunque, utile agli utenti.
- Aggiornamento di vecchi contenuti con nuovi link. Il discorso di prima può essere seguito anche a ritroso, aggiornando i testi vecchi. Se, ad esempio, in questi viene aggiunto un paragrafo (per completezza di informazioni, è sempre meglio spiegare le ragioni che hanno spinto all’ammodernamento del contenuto) o un collegamento interno a pagine più recenti, non solo si migliora l’architettura del sito – evitando di formare due distinti silos tra passato e presente – ma si spinge anche il software dei motori di ricerca a indicizzare nuovamente il contenuto.
- Eliminazione di collegamenti “nofollow”. Non ha alcun senso aggiungere un collegamento interno che non porta a nessuna destinazione, e che inoltre rischia di innervosire gli utenti. Prima di pubblicare un articolo, quindi, è consigliabile accertarsi che tutti gli internal link funzionino a dovere.
- Aggiunta di collegamenti a pagine ad alto tasso di conversione. A patto che venga rispettato tutto quanto detto finora (soprattutto evitando forzature e salvaguardando l’armonia del testo), l’idea di utilizzare link interni per condurre a pagine ad alto tasso di conversione è certamente ottima. Se si verificano tutte le condizioni, dunque, perché non farlo?
Conclusione
L’internal linking è utile a tutti, e porta grossi vantaggi, sia dal punto di vista del posizionamento che dell’aumento del tasso di conversione. Inoltre, anche se può sembrare difficile, è in realtà molto più semplice di articolate e complesse strategie SEO. Il consiglio, quindi, è quello di adoperarlo immediatamente per osservare risultati apprezzabili in poco tempo.
Articolo tratto da https://neilpatel.com/blog/the-complete-guide-to-internal-linking/