La crescita degli smartspeaker
Ormai tutti gli esperti concordano: il 2019 sarà l’anno dei comandi vocali. Negli e-commerce come nel lavoro digitale, passando per i social media, i comandi vocali prenderanno letteralmente il sopravvento. Il marketing che si trova a fronteggiare tutta questa innovazione vocale deve sapersi adattare soprattutto in materia di parole chiave. Le keywords ricercate dagli utenti con comandi vocali potrebbero essere diverse e più complesse di quelle scritte. Per impostare in modo chiaro una strategia SEO bisogna quindi assolutamente conoscere le migliorie tecniche degli altoparlanti per comandi vocali. Si stima inoltre che il 65% di coloro che usano dispositivi vocali più o meno interattivi sono assolutamente soddisfatti della scelta e non tornerebbero mai indietro alla digitazione.
I contenuti audio si impongono così sul mercato e vanno monetizzati. Bisogna tenere presente che già colossi come Google e Amazon sono in grado di fornire un ampio spettro di servizi vocali, destinato a crescere nel 2019. Cosa succederà alle piccole e medie aziende web? Sapranno adattarsi o rimarranno legate ai vecchi metodi di produrre query di ricerca?
Tra internet e televisione, chi vincerà?
Quando la televisione divenne di dominio pubblico e diffusa in tutte le case, si parlò di vera e propria rivoluzione. Quel dispositivo in grado di mostrare immagini prodotte a distanza, infatti, cambiò per sempre l’approccio degli utenti anche al sistema di consumi. La pubblicità si iniziò a imporre come intervallo naturale ai momenti di intrattenimento, e la domanda di prodotti pubblicizzati superò l’effettivo bisogno dei consumatori.
Anche internet, a suo modo, ha portato una rivoluzione simile, cambiando l’approccio all’informazione e alla comunicazione globale. Di conseguenza, il marketing ha sempre cercato di battere più canali, esplorando le potenzialità del web senza mai abbandonare la televisione, che ha ancora molta presa.
I trend del marketing per il prossimo anno vedranno una strenua lotta tra questi due modi di fare informazione e pubblicità. Secondo gli esperti, nel 2019 ognuno passerà una media di circa due ore e mezza a navigare online, e di circa 2.7 ore davanti alla televisione ogni giorno. I numeri sono davvero ravvicinati, con picchi che si differenziano per età.
Infatti, le giovani generazioni hanno fuso questi due canali, perché passano molto tempo online, ma guardando video, film, serie tv e programmi di intrattenimento che un tempo solo la televisione poteva fornire.
Grazie a queste informazioni si può fare una previsione non troppo lontana dal vero. È possibile che le aziende spendano meno per creare pubblicità per la televisione e più per creare advertisement per il web. Questo implica comunque una profonda conoscenza dei video advertisements, ossia degli annunci pubblicitari in forma di video, che fanno presa soprattutto sugli adolescenti e possono essere uniti a programmi e contenuti online. Ad esempio, un regno indiscusso del video advertising è il social network YouTube. Riuscendo a piazzare un advertisement prima di un video di successo, esso avrà sicuramente milioni di visualizzazioni, con annesso ritorno economico non indifferente.
I video live, spaccati di realtà per il social media marketing
Continuando ad occuparci del canale video, è importante sottolineare come nel 2019 i video live saranno ancora più diffusi. Inizialmente, la possibilità di fare dirette video aveva lasciato perplessi gli utenti dei social, che si sono avvicinati a questa pratica lentamente.
In realtà, per il brand advertising i video live sono un vero toccasana. Le aziende, infatti, mostrano spaccati di realtà o anche backstage di eventi importanti, abbattendo le barriere tra i potenziali clienti e l’azienda stessa. Gli utenti dei social si precipitano a vedere i live, che non possono essere ritoccati o modificati in quanto vanno online in diretta. Gli utenti e potenziali acquirenti, specie se molto giovani, possono avere un’illusione di spontaneità e di freschezza grazie a un marketing che si fonda sul mostrare i propri punti di forza e le proprie debolezze senza poter intervenire sull’immagine prima che essa venga diffusa (come invece accade nella pubblicità tradizionale).
Diventerà dunque sempre più importante il ruolo degli influencer, ovvero persone ‘normali’ che si sono imposte sui social per la loro capacità di creare opinioni e tendenze. Gli influencer si servono di video in diretta per dimostrare che lo svolgimento delle loro attività quotidiane non è per nulla differente dalla routine di un qualunque utente internet, e lo fanno pubblicizzando dei brand. Nel 2019, grazie all’aumento esponenziale dei video in diretta, crescerà di conseguenza anche la loro popolarità.
Integrazione dei social media
I social media sembrano mondi a compartimenti stagni, ognuno differente dall’altro. Le strategie di marketing che funzionano su Facebook possono non essere le stesse che utilizzereste su Instagram e così via. In realtà, i social creano una rete integrata e in continua interazione, che è bene tenere viva con rimandi costanti.
Quando ci si occupa di social media marketing e di tendenze per il 2019 bisognerà pensare all’esigenza sempre più pressante, da parte degli utenti, di avere riscontri. L’utenza compra quello che vede su Facebook se ha visto la stessa cosa anche su Instagram, Tumblr, Snapchat o Twitter. Insomma, se il prodotto è virale.
Ecco perché in caso di marketing aziendale sui social è importante che la squadra che si occupa di quell’ambito lavori in sinergia. Gli stessi post e le stesse offerte devono apparire su tutti i social, e con pochi clic dev’essere possibile raggiungere un social dall’altro, linkando la pagina e permettendone l’apertura sui dispositivi degli utenti direttamente nell’App.
I chatbots
Ancora occupandoci di tendenze marketing per il 2019 è fondamentale esplorare il ruolo dei chatbots. Vi è mai capitato di chattare con una pagina ufficiale di qualche azienda e di avere già delle risposte preimpostate da poter dare, prima di parlare effettivamente con un social media manager? Queste risposte sono i bot, ossia i messaggi preimpostati e inviati meccanicamente.
Per quanto sembri una spersonalizzazione del brand, con conseguente allontanamento degli utenti, in realtà l’uso di chatbots snellisce il lavoro e permette di avere più tempo per soddisfare gli utenti stessi.
Soprattutto su Facebook o su Instagram, molti utenti fanno richieste e domande simili, che possono essere facilmente evase con rimandi al sito o con link specifici. Utilizzando i chatbots, che sono un po’ l’evoluzione dinamica delle ormai vecchie FAQ, si può scremare quella parte di utenza che aveva bisogno di un supporto superficiale da quella che effettivamente necessita di contattare l’azienda per supporto o consigli.
I social media manager possono così rispondere a tutti, migliorando la reputazione dell’azienda e facendone crescere la popolarità sui social.
Crescita dei social CEO
Quando si pensa al CEO di un’azienda si ha in mente un direttore patinato e chiuso nel suo ufficio di cristallo, che difficilmente ha contatti con i suoi stessi sottoposti, figurarsi con gli utenti di internet o i futuri clienti. Il CEO si occupa dell’azienda a livello legale e verifica che sia tutto a posto, prendendosi le responsabilità più difficili: non ha certo tempo di stare a rispondere ai messaggi su Facebook.
In realtà, tra i trend per il marketing del 2019 c’è anche quello dei CEO sempre più social. I direttori generali, importanti e con stipendi da favola, escono dai loro uffici e diventano utenti social con gli stessi diritti e doveri degli altri membri della community. Questo atteggiamento, che può essere portato avanti anche grazie all’aiuto dei chatbots prima menzionati, ha un grande impatto mediatico sulle persone e permette di aumentare la fiducia nelle aziende. Se i direttori generali e gli amministratori delegati scendono in mezzo alla folla e si mescolano ai semplici utenti, rispondendo alle domande e diventando reperibili come il più anonimo social media manager, la distanza tra vertici e utenti sarà pressoché annullata. Probabilmente, la reputazione aziendale salirà in maniera verticale e l’azienda potrà permettersi massicce campagne di social media marketing sapendo di colpire nel segno.