A differenza di quanto si pensi, un click eseguito sul motore di ricerca non è semplicemente un’azione come mille altre: il click è “prezioso”. Si tratta, in effetti, di quello che si può a tutti gli effetti considerare come un vero e proprio viaggio negli spazi del web. Già oggi le ricerche a pagamento svolte sul mondo di Internet rappresentano un gran vantaggio per tutti coloro che vogliono guadagnarci. Non a caso, la ricerca a pagamento è anche una di quelle tattiche pubblicitarie che possono spingere il mondo del web in una direzione completamente nuova.
Che lo si voglia oppure no, la pubblicità genera consapevolezza e interesse con tanto di possibilità di portare l’utente verso una query specifica che, se immessa sul motore di ricerca con i giusti algoritmi, può portare il cliente alla conversione. Proprio le conversioni rappresentano una parte importante dell’intero discorso relativo al marketing sul mercato online. Il marketing di ricerca sul web rappresenta uno di quei settori che sono attivi 24 ore al giorno, durante tutto l’arco dell’anno con il solo scopo di riconoscere la domanda dei clienti e indirizzare gli stessi verso le migliori pagine di destinazione. Si tratta addirittura di un funzionamento che s’inscrive nel portfolio multimediale e che rappresenta un’ottima possibilità sia per i clienti, che per le aziende. Difatti, conoscendo le basi del marketing online è facilmente possibile aumentare la propria visibilità. In questo modo, inoltre, è facilmente possibile anche aumentare i propri guadagni. Quello che bisogna fare è comunque studiare bene i trend del mercato, ma anche sapere quali sono gli algoritmi alla base del funzionamento dei maggiori motori di ricerca. Conoscendone le meccaniche si possono facilmente ottenere dei profitti maggiori, il che rappresenta senz’altro una questione alquanto interessante del marketing online: bisogna considerarlo per quello che è.
A tutto questo si aggiunge anche un discorso sulla canalizzazione che, volente o nolente, influisce sui rendimenti dei marketer. La ricerca a pagamento, difatti, funziona in base alla query immessa fornendo al cliente una media di risultati per quel tipo di ricerca. Tuttavia, esistono anche dei risultati considerati High e Low: si tratta di quelli che vengono esclusi dalla media di ricerca in quanto troppo visti o non visti per niente e per questo considerati inutili ai fini della ricerca sui risultati medi finali. Storicamente, gli algoritmi di canalizzazione superiore hanno un tasso di conversione molto più basso rispetto alla norma. Esistono comunque delle query che, nonostante appaiano ben scelte, offrono comunque dei bassi risultati. Il che si traduce in una diminuzione di visibilità, nonché in una serie di altri problemi.
Secondo gli esperti del settore è sbagliato concentrarsi sui termini di bassa canalizzazione con l’intenzione di migliorarne i risultati. Ciò che bisogna fare per riuscire ad avere successo in quello che è un ambito in continua evoluzione, che cambia alquanto rapidamente, è essere al passo con gli algoritmi dei motori di ricerca come Google. La canalizzazione rappresenta semplicemente un modo per mezzo del quale gli interessati riescono ad avere successo in un determinato ambito: uno strumento, quindi. E tale strumento dev’essere utilizzato con la piena consapevolezza dei suoi lati forti e di quelli deboli. Per aiutarci esistono alcune statistiche a cui bisogna prestare attenzione.
In particolare, secondo quanto rivelato da alcuni studi svolti sul settore, l’oltre 95% degli utenti utilizza almeno un canale di ricerca quando mira a trovare qualcosa sul web: si tratta del canale top funnel. Un po’ meno (il 94%) degli utenti utilizza almeno un canale non solo per la ricerca, ma anche per l’acquisto: in questo caso parliamo del mid-funnel. Infine, occorre ricordarsi anche che il 93% degli useri della rete utilizza almeno un canale per il semplice coinvolgimento (low funnel).
I dati che ci parlano di canalizzazione e di come il popolo della rete si approccia alla stessa sono abbastanza chiari. Così come è chiarissimo il buon senso che ne deriva. Come puoi vedere, la maggior parte dei consumatori cerca in un solo canale. Nonostante molti marketer reputino che questo sia insufficiente al fine di aumentare la propria visibilità e migliorare le proprie prestazioni, preferendo quindi investire in altri settori e in altre possibilità. Pur potendo accedere ad alcune query top e middle range del mondo del web, preferiscono farne a meno integrando i termini di canalizzazione di fondo con scala limitata. Vi sono anche diversi problemi che riguardano il budget che si può impiegare negli investimenti sul web.
Bisogna pensare al proprio programma di ricerca a pagamento e al modo in cui viene allineato con le intenzioni di ricerca degli user della rete. Tale programma può essere, difatti, focalizzato direttamente sulla canalizzazione oppure sul modo in cui gli utenti cercano delle determinate query.
I marketer di ricerca cercano in ogni modo di contribuire a restringere ulteriormente la visione sul marketing del web che questo tipo di canale può offrire stabilendo delle precise aspettative per le proprie aziende e agenzie. Proprio i marketer fanno l’errore di stabilire alcune strategie come migliori delle altre, anche se bisogna capire che quelle impiegate sul web vanno considerate nella loro completezza e totalità.
Gli imbuti di ricerca per una determinata query possono, in effetti, essere molto più grandi se le canalizzazioni vengono aumentate anche grazie alla presenza di top e middle funnel. In questo modo anche gli indicatori relativi alle conversioni potrebbero migliorare le proprie prestazioni avendo un impatto positivo su molti più obiettivi di business rispetto a numerose altre strategie di marketing online con la canalizzazione superiore (come quelle che si rifanno alla pratica della visualizzazione online). I relativi indicatori potrebbero non mostrare delle prestazioni sufficientemente alte per quanto concerne un determinato tipo di canalizzazione. Ciononostante, possono comunque avere un buon impatto sulle prestazioni della canalizzazione rendendole persino migliori di numerose altre tattiche di marketing con una canalizzazione potenzialmente superiore, come quella della visualizzazione online.
Bisogna ricordarsi che ogni ricerca rappresenta anche un potenziale cliente che potrebbe procedere fino all’acquisto. Secondo le ultime ricerche in merito, oltre il 90% di coloro che sono interessati all’acquisto sul web non sembra prendere in considerazione alcun marchio o brand prima dell’acquisto. Quindi, l’interesse verso un determinato tipo di prodotto viene sviluppato durante la ricerca stessa sul web e non prima. Non c’è, quindi, un’azienda che viene ritenuta prioritaria: l’interesse verso la stessa si sviluppa durante il viaggio. Per questo si punta proprio a guidare il potenziale acquirente in tutte le fasi del suo acquisto cercando di sviluppare in lui quell’interesse citato prima.
Proprio il periodo della canalizzazione intermedia può essere estremamente importante per questo scopo. Nella maggior parte dei casi, difatti, si tratta di un vero e proprio punto di svolta da considerare. Proprio il middle-funnel, in effetti, rappresenta il punto cruciale. A tal proposito è possibile leggere un altro articolo postato su SearchEngineLand.com nel 2017 dal titolo “Il valore della ricerca attraverso il moderno viaggio del consumatore”. Proprio qui viene evidenziato come molti marketer al giorno d’oggi debbano sbarazzarsi di alcune vecchie pratiche cercando di adottare una nuova mentalità nel campo del web marketing. Occorre scavare maggiormente in profondità senza limitarsi a una visione estremamente superficiale del mercato. Laddove un marketer mediocre veda un solo click, un esperto del settore ci vede molto, ma molto di più: per lui, difatti, si tratta addirittura di un lungo viaggio. Una volta che si comprende la differenza tra un click e un viaggio di ricerca, tutta la questione relativa alla canalizzazione middle o low range diventa immediatamente più chiara; e diventerà anche più chiaro il motivo per cui conviene spendere qualche dollaro in più sui click sulle parole chiavi, invece che valutare ogni singolo sforzo di ricerca rispetto ai principali termini di low funnel.