Siti ottimizzati ottengono sempre più traffico, il quale porta a vendite e margini maggiori. Senza il SEO, quelli che cercano non sarebbero in grado di trovare il vostro sito e tutto il vostro lavoro andrebbe perduto. Se volete però posizionarvi sempre più in alto nei SEO ranking, dovete conoscere i fattori SEO approfonditamente. Nell’algoritomo di Google ne esistono circa 200, ma si possono ridurre a nove. Andiamo a scoprirli!
1. Un sito web accessibile e sicuro
Innanzitutto, bisogna avere la URL giusta. In particolare, deve essere una URL che i bot di Google riescono a raggiungere. In altre parole, devono riuscire a visitare la URL e guardare al contenuto della pagina per iniziare a capirlo. Per aiutare i bot a fare ciò, bisognerà avere:
– un sito web creato con un buon codificatore;
– un file robots.txt che dice a Google dove può e non può cercare le informazioni del vostro sito;
– una sitemap, che elenca tutte le pagine del sito. Se utilizzate WordPress, potete utilizzare Yoast SEO, mentre se non utilizzate WP potete generarla online.
HTTPS non è un fattore che influisce sulla decisione dell’indicizzazione della pagina, ma John Mueller di Google ha twittato che si tratta di un fattore SEO di poco peso e che è utile per gli utenti. Infine, bisogna attivare la sicurezza SSL sul sito.
2. Velocità (anche su mobile)
Da tempo questo fattore appare nelle guide. Google vuole migliorare la user experience e le pagine che si caricano velocemene hanno sicuramente un ruolo importante in questo aspetto. Già da qualche anno, Google ha annunciato un aggiornamento nell’algoritmo del motore di ricerca concentrandosi sulla velocità su mobile. Per capire se il vostro sito è all’altezza, esiste un tool di testing creato ad hoc, mentre se utilizzate WordPress potete controllare come fare per velocizzare il caricamento attraverso WPBeginner.
3. Mobile Friendly
Collegandosi al punto precedente, essere mobile friendly è un altro fattore SEO che sta aumentando di importanza. Sempre più persone utilizzano dispositivi mobili invece che il normale computer per navigare in internet e per questa ragione Google ha dovuto cambiare il modo di classificare i risultati delle ricerche. Esiste infatti un indice che contiene innanzitutto siti ottimizzati per dispositivi mobili, facendo sempre riferimento alla user experience.
Perciò, tra i fattori da tenere in considerazione ci sono:
– avere un sito responsive che si ridimensiona automaticamente per stare correttamente nel dispositivo;
– il tipo di font, che non deve essere troppo grande;
– accessibilità e navigabilità, in particolare la facilità di cliccare sui menù;
– il contenuto essenziale ben visibile.
4. Età del dominio, URL e Authority
Il 60% dei siti internet che appaiono in una top ten del ranking di Google hanno più di tre anni di età. Inoltre, pochissimi siti riescono a entrarci se esistono da meno di un anno.
Un altro importante fattore è il nome del dominio. Nonostante Google abbia penalizzato nomi che corrispondono alla target keyword, questa penalizzazione vale soprattutto per siti spam con poco contenuto. Comunque, secondo altri studi, questi sono considerati rilevanti e di valore. Se siete già in possesso di una URL simile, non preoccupatevi e pensate piuttosto a trovarne una che rifletta la vostra attività e la ottimizzi al massimo.
Infine, la Authority ha un ruolo chiave nel ranking SEO. In generale si tratta di una combinazione di ottimo contenuto e segnali SEO off-page, come link inbound e condivisioni sui social.
5. Contenuto ottimizzato
Questo è uno dei fattori SEO fondamentali. Infatti, l’algoritmo di ricerca di Google si basa sulle parole chive, anche dette keywords, ovvero quelle parole e frasi utilizzate da chi intraprende la ricerca. Si tratta inoltre di parole e frasi che descrivono il tema del sito in questione. Per questa ragione, le parole chiave devono apparire nel contenuto del sito.
Un fattore negativo di cui bisogna tenere conto è il contenuto duplicato. Per il SEO, il contenuto fresco ed originale è sempre il migliore.
Infine, secondo Cisco il contenuto video rappresenterà l’80% del traffico online entro il 2021. Perciò, per aumentare il posizionamento del vostro sito iniziate ad inserire video, poichè richiamano lettori, vengono condivisi e linkati, fornendo così molti segnali per amplificare il vostro ranking.
6. SEO tecnico
Ottenere il codice giusto è sicuramente uno degli aspetti che permette di ottimizzare il contenuto per un posizionamento migliore. Tra i fattori da tenere in considerazione ci sono:
– frasi keyword nei titoli delle pagine, vale a dire dove Google guarda in primo luogo per determinare quale contenuto è rilevante e in quale ricerca;
– i sottotili servono a mostrare la gerarchia del contenuto;
– una meta descrizione che attira i lettori e include la frase keyword. Deve essere breve e accattivante, senza superare se possibile i 160 caratteri;
– le frasi keyword devono apparire anche nelle descrizioni delle immagini per dimostrare che sono rilevanti all’interno del contenuto principale. Google ha anche un motore di ricerca dedicato alle immagini, che equivale ad un ulteriore modo per trovare il vostro sito.
7. User experience
Da un po’ di tempo, Google sta utilizzando l’intelligenza artificiale per posizionare sempre meglio le pagine web. Tra i fattori che influiscono troviamo:
– la click-through rate, ovvero la percentuale di clic;
– la bounce rate, ovvero la frequenza di rimbalzo;
– il tempo di permanenza.
Se un utente visita il sito brevemente, Google penserà che non è rilevante per le sue necessità. Se un buon numero di persone fa la stessa cosa, allora risulterà sempre più difficile arrivare alle prime posizioni del ranking.
8. Link
Come già detto in precedenza, il web si costruisce sui link, perciò va da sè che siano cruciali per raggiungere un buon posizionamento SEO. I tre tipi più importanti sono:
– link inbound: Google li utilizza per determinare quant’è autorevole e rilevante il contenuto;
– link outbound: idealisticamente, sarebbe meglio avere questo tipo di collegamenti da domini di alta qualità. Per trovarli, basta utilizzare uno strumento come SEMRush;
– link interni: possono essere utile per legare le pagine del sito sia per Google che per l’utente, rendendo così ogni pagina più rilevante. Allo stesso tempo, la pagina linkata otterrà uno sprint nel ranking del motore di ricerca.
9. Segnali social
Nonostante la versione ufficiale di Google a riguardo sia quella di non contemplrare le condivisioni sui social tra i fattori di posizionamento SEO, sicuramente questo aiuta i clic e le visite anche se solamente in maniera indiretta. Non basta però avere una presenza attiva su queste piattaforme, ma serve anche che il contenuto sia facile da condividere.